VENERABILE CONFRATERNITA MARIA SS.MA DEL MONTE CARMELO SOTTO IL TITOLO DELLE ANIME DEL PURGATORIO – A.D. 1701
La nascita della Confraternita del Carmine di Mottola è datata 12 Marzo 1701. Dai documenti emerge che Frà Carlo Scialpi, maestro dell’Ordine Carmelitano, si recò a Mottola per una serie di prediche da tenersi durante la Quaresima. Questo monaco, avvertito tanto fervore dei fedeli verso la Madonna del Carmine, per la quale già si costruiva una Cappella in paese, e avendo saputo delle loro frequenti processioni penitenziarie verso la grotta Mariana, a tre chilometri dall’abitato, fece subito giungere alla Curia Vescovile di Mottola una petizione perché la nuova chiesa urbana avesse una pia fratellanza sotto il titolo di “Maria SS. del Carmine ed Anime del Purgatorio”[1].
Il 19 Marzo 1701 la Curia Vescovile di Mottola diede assenso alla nuova Confraternita. Si ha notizia che in data 20 Marzo 1701 i Confratelli, riunitisi per la prima volta nella Cappella di San Giacomo Apostolo, elessero come Rettore il Rev.do Sig. Can. Francesco Antonio Marinosci e come Priore Domenico Cardinale. In quella riunione i Confratelli decisero di acquistare con i “profittevoli delle orazioni e delle dovozioni” un quadro per poi collocarlo nella nuova Cappella che era in costruzione. Il 5 Novembre 1779 poi, il Canonico Giovinazzo, il Priore Francesco Scarano e tutti i Confratelli chiedono a Sua Maestà Ferdinando IV il “Real Placido” affinché la confraternita assuma lo status di “Corpo Lecito” e avesse una sua “Sovrana Determinazione”. Il 5 Giugno 1780 a Napoli viene decretata una norma speciale che approva il “Regio Assenso” alla “Confraternita di Mottola, in provincia di Otranto, per il Buon Regolamento e per un Buon Governo di Essa, per l’elezione degli Officiali, per il godimento dei suffragi ed altro“[2]. Il successivo 16 Luglio 1781 si svolgevano (in prosecuzione del “Regio Assenso”), le elezioni per il rinnovo del Consiglio: come Rettore fu eletto il Rev.do Sac. Nicola Colavita e come Priore il Sig. Gioacchino Marinosci.
Il 20 Maggio 1819, venne formato dal Priore Francesco Merlini il Comitato Festa che avrebbe organizzato negli anni a venire la Festa della Titolare. Nel 1858, l’allora Priore della Confraternita Pietro Agrusti, dopo aver informato il Vescovo di Castellaneta, chiese al Generale dell’Ordine dei Carmelitani a Roma la facoltà di poter utilizzare, invece del sacco bianco, quello color pane (volgarmente detto “caffè”). La risposta fu positiva e nel testo in latino è scritto: “concedimus facultatem confraternitatis saccum albi coloris in alium coloris panis nuncupati commutandi”[3].Intorno al 1857, il Priore Nicola Laino, ricevuto il parere favorevole dell’Assemblea, commissiona ad Antonio Maccagnani i “Sacri Misteri”, ovvero gruppi statuari che rappresentano alcune scene della Passione di Gesù. Il 26 Novembre 1858 la Confraternita si lega all’Ordine Carmelitano. Il 4 Marzo 1860, i gruppi statuari vengono consegnati al Sodalizio e portati in processione nella mattinata del Venerdì Santo per la prima volta il 6 Aprile 1860. Nel 1873 la Confraternita commissiona l’allungamento della Chiesa nella sua forma attuale. Nel 1956, la caratteristica Processione dei Sacri Misteri viene spostata al Sabato Santo, a seguito del decreto “Maxima Redemptionis nostrae mysteria” (16 Novembre 1955) della Congregazione per il culto divino. Nel 1986 viene commissionata dall’allora Priore Cav. Francesco Scarano la realizzazione de “La Pietà” dai Fratelli Gallucci di Lecce. Nel 1998, la Processione del Sabato Santo conterà anche “La Deposizione”, realizzata sempre dai Gallucci. Nella Quaresima del 2011, viene istituito l’abito sociale per le Consorelle, assegnando loro un posto da protagonista dopo 310 anni.
BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI DOCUMENTARI
- Marco Lupo, Storia di Mottola.
- Stefano Matarrese, La Chiesa e la Confraternita del Carmine di Mottola, Mottola 2004.
- “Mottola. La Confraternita del Carmine nei Riti e nelle Tradizioni.”, p. 17.
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